I disegni del Correggio
Dai primi anni Ottanta del secolo scorso, ben dopo i contributi di Popham degli anni Cinquanta, la critica finalmente ha riconosciuto alla ‘Scuola di Parma’ un ruolo trainante di tutto il Cinquecento emiliano.
Nel Rinascimento quasi tutti i disegni erano eseguiti in preparazione di opere poi realizzate con altre tecniche. Più spesso dipinti, ma anche affreschi, sculture e stampe.
Nel Correggio, come sottolineò Federico Zeri nella prefazione del grande catalogo dei disegni del Maestro compilato da Mario Di Giampaolo e Andrea Muzzi, “il Rinascimento maturo fosse giunto ad una definizione spaziale aperta, senza limiti, persino infinita, quella che sarà recuperata da Pietro Paolo Rubens … e Gian Lorenzo Bernini …”.
Il Correggio nei suoi disegni rivela una straordinaria capacità espressiva e visuale, delineando ora con pochi tratti lineari e secchi, ora in maniera assai più ricercata, morbida e complessa i soggetti ai quali poi voleva dare compiuta realizzazione in quadro o in affresco.
Egli si rivela uno disegnatore di straordinario talento, prediligendo la matita rossa, di cui tuttavia fa un uso estremamente vario e diversificato.
In alcuni fogli ci appaiono scelte e soluzioni rigorosamente funzionali , mentre in altri il Correggio sembra tratte un vero e proprio piacere dall’attività in cui è impegnato (Ekserdjian)
Disegno preparatorio de La Notte
Disegno preparatorio per il Martirio dei quattro Santi
Studio per Eva
Studio per parapetto del Duomo di Parma
Studio preparatorio per la cupola di S. Giovanni Evangelista